Questa è la storia di Gaia: una grande storia d’amore

Non scrivo mai in prima persona. Non mi piace. Ginnastica Ritmica Italiana è fatta da un gruppo di professionisti che, ogni giorno, svolgono altri lavori. I più disparati. Eppure, le poche ore di pausa e di relax le dedicano alla grande “macchina” che si nasconde dietro questo sito: trasferte, viaggi, pubbliche relazioni… Innumerevoli week end vissuti fra le quattro mura di un palazzetto. Chi mi conosce lo sa, non amo espormi, ma questa volta lo faccio, quasi con le lacrime agli occhi, per raccontarvi una storia che, secondo me, merita di essere letta.

È la storia di Gaia, ma potrebbe essere la storia di tante bambine che condividono la passione per la ginnastica ritmica. Ma non solo: è soprattutto una grande e bella storia d’amore. L’amore di un padre – e una madre – nei confronti della loro figlia che, un giorno, hanno deciso di inviarmi una mail – in copia a Marta Pagnini – scritta davvero con il cuore. La potete leggere qui sotto. L’oggetto recita così: “Da un papà di una bambina che vive con la ritmica nel cuore”.

“Gentilissima Dott.ssa Brugnotti, mi scusi per il disturbo, so che sarà molto impegnata e le chiedo solo 5 minuti del suo tempo per dare uno sguardo a ciò, che una bambina di 8 anni, mia figlia Gaia, oramai prova per la ritmica. Più che mai, stamani, ho sentito forte il bisogno di scrivere per provare a contattare voi e la Dott.ssa Maccarani e cercare di farvi conoscere Gaia. Ieri sera, ho dato la buona notte a mia figlia mentre leggeva le pagine del vs. libro e stamani mia moglie mi manda una foto di come l’ha trovata al risveglio. Nello screenshot di WhatsApp in allegato, lo potrete vedere ed ancor di più, nella risposta alla domanda di mia moglie sul perché dormisse abbracciata a quel libro, potrete leggere quello che la ritmica rappresenta per Gaia. Ovviamente, finito di leggere “Questa squadra”, passerà a leggere “Fai tutto bene” che la nonna le ha regalato riempendola di gioia ed emozione. Permettetemi però, di rubarvi un paio di altri minuti per raccontarvi qualcosa di più di Gaia. Fin da piccola portata per la ginnastica, dopo aver assistito ad un saggio di fine anno con l’eccezionale presenza di Elisa Bianchi, Gaia ha iniziato a fare ritmica e da 2 anni, si allena come agonista in una piccola società sportiva di Palmi (Rc) la KOLBE, 6 giorni su 7 almeno 3 ore al giorno (nulla di sconvolgente per voi immagino), a cui aggiungere la 1/2 ora ad andare e tornare da casa. Appena uscita da scuola pranza e con ancora il piatto in tavola svolge i compiti per poter partire alle 14.30 verso la palestra, studiando anche in macchina se necessario lungo il tragitto,  da cui torna solitamente intorno alle 19:30; poi doccia, cena e letto a leggere il libro o a provare esercizi a casa. Necessariamente tutta l’organizzazione familiare (ci sono altri 2 bambini di 5 e 7 anni) ruota intorno agli allenamenti di Gaia, con ovvi sacrifici di tutti ma lo facciamo con piacere perché vediamo l’amore, la passione, la serietà e il grande impegno che Gaia dedica a quello che ormai è il centro della sua vita, insensibile al dolore, alla fatica, alle rinuncie alle normali attività di gioco, televisione, svago, di partecipazione alle festicciole di compleanno dei compagni di classe, di cui si fa senza pensiero, carico (perfino alla richiesta della cugina di farle da damigella il giorno del matrimonio, le ha risposto che non le poteva dare la certezza di esserci perché non avrebbe potuto saltare l’eventuale contemporaneo allenamento) . A mia moglie e me non importa che lei arrivi prima in qualche gara o altro, per noi sarà sempre la nostra campionessa ed uno stimolo a fare sempre tutto ciò che è in nostro potere per dare il meglio ai nostri figli. Purtroppo, però, abbiamo un grande rammarico che porta a chiederci ogni giorno, se tutta questa fatica sia giusta, se sia corretto continuare a sostenere Gaia nei suoi sforzi magari alimentando sogni che non potranno mai avere una chance di realizzazione, in virtù della realtà in cui viviamo. Il problema che ci turba è proprio questo, …Palmi, la Kolbe, la Calabria, sono troppo lontani da Udine, da Follonica, da Desio, da Fabriano…..lontane da tutte quelle realtà sportive che la ritmica illumina. A Gaia ed alle bambine come lei, mancano le opportunità, nessuna allenatrice di quelle che possono cogliere l’esistenza di un margine di crescita e/o di talento, le vedrà in tempo utile per provare a fare di loro delle vere ginnaste, perché lontane dai circuiti “importanti”. Con la mia mail è questo che provo a chiedervi, un’occasione, un’opportunità, un attimo del vs tempo che consenta a Gaia di farle capire se davvero la ginnastica ritmica può essere il suo futuro oppure no. Vi chiedo, se possibile, di poter dare a Gaia l’occasione di conoscere le persone che come voi, la Maccarani, la Dragas, o le altre farfalle, sono dei “miti” e degli esempi da seguire e di cui provare ad emulare le gesta. Chiedo scusa per tutte le mie parole, ma vi chiedo di comprendere, che è solo l’amore per mia figlia ed il desiderio di poterle dare quell’occasione che i suoi sacrifici meritano, che mi hanno spinto a scrivervi. Speranzoso in un vs riscontro, vi porgo i complimenti per quanto fatto fino ad oggi e vi porgo i miei saluti”.

Naturalmente, leggendo queste parole non sono riuscita a rimanere indifferente. Anzi, mi sono commossa e non poco, decidendo così di condividere la mia idea con Emanuela Maccarani – subito avallata – proponendo alla famiglia di Gaia di venire a Desio. Demetrio e Maria Francesca, la mamma, decidono di prendere un aereo per assistere al Golden Butterly Gala. Ed è lì che finalmente ho il piacere e l’onore di incontrare questa splendida famiglia, che mi pare di conoscere da sempre, perché Gaia appena mi vede mi salta in braccio, stringendomi come se fossi una persona conosciuta da sempre. È visibilmente emozionata perché sa che, di lì a poco, realizzerà il sogno di incontrare le sue “amate” Farfalle.

Il resto va da sé: chiedo aiuto al Capitano Alessia Maurelli che, nel giro di un attimo, ha già fatto autografare un nastro alle compagne, da regalare alla piccola Gaia. Rosso. Come la sua grande passione per la ginnastica ritmica. E poi ancora, dopo il Galà, foto, autografi, e firma copie dei libri “Questa Squadra” di Emanuela Maccarani e “Fai tutto bene” di Marta Pagnini, con tanto di consegna, da parte di Gaia, alla sottoscritta, di una bella lettera piena d’amore… E di cuori.

Questo il viaggio di Gaia, piccola atleta venuta dalla Calabria: un viaggio per veder realizzato un grande sogno, ché talvolta basta davvero poco per essere felici. L’amore dei suoi genitori e l’enorme passione per questo bellissimo sport.

Oggi, infine, ricevo e chiedo di pubblicare le immagini sorridenti di Gaia. Che siano da esempio per tante piccole atlete e per i loro genitori, pronte a sostenerle, nel difficile ma altrettanto emozionante ed educativo mondo dello sport. Vi lascio con le lettera di mamma Maria Francesca, certa che, come per me, questa storia possa commuovere anche voi.

Carissima Ilaria, questa è una di quelle volte in cui le parole non bastano. Voglio ringraziarti per non aver cestinato la mail di uno sconosciuto ma di aver dato peso alla sincerità e alla semplicità delle sue parole. Voglio dirti grazie per aver riconosciuto attraverso poche righe di un padre emozionato, spaventato, innamorato, tutto quello che la ritmica significa per Gaia. La ginnastica è entrata nelle nostre vite tre anni fa e le ha cambiate per sempre. Noi viviamo in un paesino e ci siamo decisi a far intraprendere questo percorso a Gaia ,proprio vedendo la sua determinazione. A 5 anni mi ha detto che era inutile che continuassi ad insistere sul fatto che Palmi (il luogo in cui si allena) fosse lontano, che la ginnastica era la sua passione e non se la sarebbe mai tolta dalla testa. Quando seccata le dissi che era troppo piccola per conoscere anche solo il significato della parola passione mi rispose che passione è quello che più ti piace fare nella vita. Oggi dopo tre anni riesco a dare un significato più chiaro a quella conversazione. La mattina della foto abbracciata al libro le ho chiesto spiegazioni, lei molto candidamente mi ha detto che alcuni bambini hanno bisogno dei peluche, lei di questo. Cosi ogni giorno ci mettiamo in macchina, tante volte con i fratellini a seguito, sacrificati a stare con me per tre ogni giorno, già la macchina, la nostra seconda casa, dove si fanno i compiti, si gioca, si consumano le merende, si guardano i film. Gaia si allena in una palestra che per lei è casa, con un’allenatrice straordinaria che è per lei un unto di riferimento importante e per me un grande aiuto nel percorso di crescita educativo di mia figlia. Ho scoperto in questo tempo tutti i valori dello sport in generale e della ginnastica in particolare, ed anche se è molto faticoso sotto tanti punti di vista far girare anche  le nostre vite   attorno alla ritmica, trovo nella costanza e nella forza di mia figlia nuove energie per andare avanti. Quando la guardo cosi piccola ma per niente confusa, capisco che tutte le ore di gioco, di sonno, di spensieratezza, che lei sta dando a questo sport le stanno tornando indietro in termini di arricchimento personale, formazione ed insegnamenti che anche fuori dal contesto sportivo le saranno molto utili. Questa lunghissima premessa è solo per farti capire fino in fondo quanto significhi per lei essere entrata nel tempio della ritmica, aver conosciuto le ginnaste, aver conosciuto Emanuela Maccarani, aver ricevuto il nastro dal Capitano e, soprattutto aver conosciuto te che hai reso tutto questo possibile. Ci portiamo dietro tanti insegnamenti da queste giornate, che le persone che arrivano in alto nel loro lavoro spesso non sono grandi solo in quello, che per ogni persona che ci ferirà per la nostra sensibilità ed onestà ne troveremo un’altra che l’apprezzerà e ne avrà cura, che nella vita bisogna osare, proprio come dice la frase di apertura di questo splendido galà, perché: ”solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare”. Che anche se è bene tenere i piedi ben saldati a terra, lavorare sodo, rigare dritto, a volte ci si può concedere un sogno, perché a volte come è successo a gaia sabato, i sogni si avverano.Grazie per la tua spontaneità, per la tua umanità, per la tua empatia, per la gratuità con cui ci hai donato questa esperienza che sarà per noi il più dolce dei ricordi. Con tanta stima e riconoscenza”.