Kab: la sbarra “aerea” rivoluzionaria creata da Giulia Staccioli

Giulia Staccioli, ex finalista olimpica a Los Angeles ’84 e Seoul ’88, ha fondato nel 1995, la Compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre che, come dicono le parole stesse, è una sinergia fra le componenti atletiche, il più delle volte derivate dalla ginnastica, e la danza sia classica, moderna e contemporanea. Una nuova visione dell’aspetto artistico del “performer”, come lo definisce la stessa Giulia. Non solo atleta, né tantomeno danzatore; una figura in divenire attenta alle modifiche e alle tendenze del mondo della danza e dello sport.

Dopo aver formato e inserito stabilmente nel mondo dello spettacolo attraverso la compagnia, generazioni di ginnasti ora professionisti affermati, nel 2010 Giulia ha deciso di mettere la sua competenza a disposizione di un’utenza più ampia aprendo, nel 2010, la prima accademia di formazione per performer di Athletic Dance Theatre. Una continua ricerca e sperimentazione che oggi l’ha portata a presentare un metodo innovativo, destinato a rivoluzionare nel mondo dello sport, il concetto di sbarra.

KAB è una sbarra aerea – Kataklò aerial barre – dove gli atleti hanno la possibilità di eseguire tutta una serie di esercizi in sospensione per implementare il lavoro fuori equilibrio e in isometria. Strutturalmente si tratta di una sbarra, come quella tradizionale della danza classica, che ha la possibilità di essere alzata dal terreno. È stata introdotta quest’anno in Accademia in modo continuativo, per migliorare il lavoro degli allievi.

“Attraverso la continua sperimentazione sviluppata in più di venti anni, con i danzatori Kataklò, per creare un ponte tra ginnastica e danza – ha spiegato la Staccioli – e grazie ai continui confronti con i tecnici del settore in ambito ginnico, atletico, scientifico, coreografico e teatrale, ho avuto modo di verificare quali fossero i punti di forza e quelli di debolezza dei ginnasti”.

Da questa serie di valutazioni è nata KAB, rivolto a tutti coloro che ricercano una preparazione fisica e un potenziamento tipici del ginnasta/acrobata declinato in un gesto elegante tipico del danzatore. Questo metodo rivoluzionario, secondo Giulia Staccioli, può essere applicato anche alla ginnastica ritmica.

“Kab può essere molto utile ai ginnasti e, in particolare, alla ritmica. Può aiutare a togliere la rigidità nella parte alta della ginnasta; mi riferisco al busto e alle spalle. Con la “sbarra aerea” si eseguono numerosi lavori a spirale. E sono dei movimenti che, poi, a terra ti ritrovi. Servirebbe anche per mitigare l’impostazione ancora troppo classica della coreografia che non prevede chiaramente lavori di decontrazione che qui, invece, vengono eseguiti in tenuta. Il vero problema del ginnasta: o è completamente rigido, oppure troppo molle. Questo metodo può davvero aiutare a trovare la giusta via di mezzo”