La ginnastica ritmica e Miss Italia hanno da sempre manifestato affinità: l’armonia, l’eleganza, la padronanza dello spazio accomunano i nomi di coloro che sono appartenuti a questi due mondi.
Il ricordo ritrova personaggi quali le ex-Farfalle Noemi Iezzi e Laura Vernizzi (in azzurro rispettivamente alle Olimpiadi di Sydney 2000 e Atene 2004, ma anche partecipanti nel 2003 e 2010 al concorso), Vera Santagata (vincitrice della fascia di Miss Cinema 2005 ed ex-individualista), Rachele Risaliti (eletta Miss Italia nel 2016 e vincitrice degli Europei di Gymneastrada nel 2014) e l’ex-individualista della Nazionale Junior Ginevra Fiore Parrini, che nel 2019 ha sfiorato l’accesso alla finale.

Quest’anno sarà la volta di Francesca Poma, proveniente dalla San Giorgio ’79 Desio, che dopo diverse partecipazioni ai Campionati di Serie A e B (l’ultima lo scorso anno in prestito alla Polisportiva Varese, con cui ha conseguito la promozione in Serie A1), diverse competizioni nazionali ed internazionali e alcuni periodi assieme alle Farfalle, quest’estate ha deciso di mettersi in gioco sulle passerelle italiane.
Grazie alla vittoria della fascia di “Miss Selezione Fotografica” per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Francesca ha ottenuto l’accesso alle prefinali disputate a inizio settembre a Fano, evento che le ha permesso di conquistare l’ambitissimo posto per la finale nazionale, che si svolgerà a Roma a metà dicembre.

In esclusiva per Ginnastica Ritmica Italiana, Francesca si presenta raccontando il suo percorso dentro e fuori la pedana.
A nome di tutta la redazione, un grande in bocca al lupo a Francesca, per tutte le sfide che le riserverà la vita, a cominciare da questa avventura da Miss!

Quali sono state le ragioni che ti hanno portato a metterti in gioco per questa esperienza?
Ciao a tutti! Allora, in realtà, ho iniziato “per gioco”: mi piace fare nuove esperienze e mettermi alla prova.
Uno dei motivi che mi ha avvicinata a Miss Italia, però, è l’attrazione che ho sempre provato nei confronti del mondo delle sfilate e dello spettacolo. Inoltre, penso che tra la ginnastica ritmica e la moda ci siano delle caratteristiche in comune, quali la costante ricerca dell’eleganza e della raffinatezza, nonché dell’originalità, raggiunti tramite la cura del dettaglio e la creatività.
Durante questo percorso ho conosciuto delle ragazze splendide, con cui ho creato dei legami di amicizia che vanno oltre al concorso: mi hanno sempre sostenuta e continuano a tifare per me.
Voglio anche ringraziare la mia famiglia, che mi sostiene in tutte le “pazzie” che mi invento di fare, permettendomi di sognare in grande ma ricordandomi di tenere sempre i piedi per terra; i miei amici, che mi hanno spinta ad andare avanti anche quando volevo mollare; infine, tutta la grande famiglia di Miss Italia Piemonte e Valle d’Aosta, che mi hanno seguita e con cui ho creato dei ricordi indelebili.

Qual è stato il tuo percorso verso la finalissima?
Ho iniziato dai casting a maggio, qui a Torino, e poi ho vinto la prima tappa provinciale a Pettenasco, sul Lago d’Orta. Non me lo aspettavo anche perché era la mia prima esperienza in passerella, a differenza di altre ragazze già più abituate. Il pass mi ha permesso di accedere direttamente alle finali regionali, dove ho vinto la fascia che mi ha permesso di partecipare alle prefinali nazionali a Fano. Il nostro team di Piemonte e Valle d’Aosta era formato da dieci ragazze e tra di noi ne dovevano scegliere solo due, una per regione. Ci hanno selezionate tramite un’intervista con la giuria e una prova talento, in cui ho potuto far vedere una piccola sequenza a corpo libero che ho inventato la sera prima in corridoio.
Il risultato è stato positivo e sono stata scelta come finalista del concorso, insieme ad altre venti ragazze (una per regione tranne per il Lazio che ne ha due): rappresenterò la Valle d’Aosta alla Finale Nazionale che si terrà a Roma a metà dicembre.

Il tuo percorso da ginnasta?
Probabilmente dovrei scrivere un libro per riuscire anche solo a riassumere questi dodici anni, così pieni di sogni, che si sono trasformati in obiettivi, di sudore e di lacrime, di sorrisi e di traguardi.
Ho iniziato a praticare questo sport quando avevo sette anni, a Torino, e quando ne avevo quattordici mi sono trasferita alla San Giorgio ’79 Desio. Da piccola ammiravo Veronica Bertolini ed è sempre stato un sogno allenarmi con lei, fino a quando mi è arrivata la proposta di Elena Aliprandi di entrare in accademia e non ho esitato un secondo.
Sono sempre stata molto ambiziosa e determinata e mi piaceva impegnarmi al massimo nel lavoro, anche se purtroppo molte volte non sono riuscita a far vedere in gara la versione migliore dei miei esercizi, complice l’ansia di non riuscire a conquistare un risultato che mi ero prefissata e di deludere gli altri.
Tra le gare che ho nel cuore, c’è la mia prima Serie B, con Eurogymnica Torino, che è stata la prima competizione dopo il trasferimento a Desio. Era tutto così speciale e “importante” che mi sentivo quasi in un mondo parallelo. Tra l’altro, mentre entravo in pedana la musica di sottofondo ha recitato le ultime note di “Guerriero” di Marco Mengoni, che ha reso l’atmosfera più indescrivibile.
Un’altra gara meravigliosa è stata la Serie A del 2021 con la Polisportiva Varese, in cui abbiamo vinto il titolo e conquistato la massima serie. Anche loro sono persone speciali che mi hanno sempre trattata con affetto e stima reciproca.

Anche la Liga Iberdrola mi è rimasta nel cuore, oltre ai diversi periodi che ho passato con le Farfalle. Sono onorata di aver avuto l’opportunità di allenarmi con loro e di aver preso parte alla preparazione del periodo preolimpico.
Adesso ho aperto un nuovo capitolo della mia vita e mi sento davvero felice: ho iniziato l’Università di relazioni internazionali e mi piace molto, sono tornata a casa dalla mia famiglia e sto intraprendendo un percorso nella moda, anche grazie a Miss Italia, che spero mi porti lontano… quindi incrociamo le dita per la Finalissima!

Foto: Denis Brignone (@denis_oneshot su Instagram)

Cosa ti ha lasciato la ginnastica?
La mia storia e la mia carriera mi hanno insegnato i valori cardini dello sport. La bellezza di avere un sogno e di vivere per raggiungerlo, di dare ogni respiro e ogni goccia di sudore consapevole di farlo per realizzare qualcosa di grande.
Il rinunciare a tutto il resto e neanche accorgetene perché lo vuoi a tutti i costi e rialzarti ogni volta che cadi, anche se soffri e ti senti di non farcela più. Ed è un’emozione fortissima, quella che provi quando senti di non riuscire più a muovere un muscolo ma poi ti alzi, superi il dolore e vai avanti: ti dai uno schiaffo alle gambe, fai un respiro profondo e riparti. In questo modo ti porti al limite e ti senti viva, davvero.
La ginnastica mi ha poi insegnato i valori della famiglia, che mi ha supportato anche da lontano e che mi ha lasciato inseguire i miei sogni anche se questo voleva dire in qualche modo perdermi. Mi ha insegnato la solidarietà e la fratellanza, perché le compagne di squadra, dal mio punto di vista, sono avversarie solo in pedana; per il resto del tempo sono persone, ognuna con i suoi pregi e difetti, entrambi da rispettare.
La ginnastica si è portata via un pezzo di cuore e in cambio mi ha lasciato un carattere forte, ogni tanto un po’ difficile da gestire, oltre alla capacità di mettere cuore e anima per raggiungere i miei obiettivi e di questo le sono grata. Lo sport è una palestra di vita in fondo, talvolta è davvero dura, ma vige la regola per la quale non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi.

Hai la possibilità di utilizzare quest’intervista per fare un appello ai nostri lettori affinché alla finale possano votarti. Cosa vorresti dire?
Mi piacerebbe che mi sosteneste perché vorrei divulgare il messaggio che, oltre alla bellezza estetica, c’è molto altro in noi Donne. C’è la forza, la determinazione, la cultura, lo sport, il lavoro… e non possiamo essere giudicate solo in base al primo elemento.
Inoltre, voglio promuovere l’accettazione di noi stesse così come siamo. Sono la prima che continua a controllare il numero sulla bilancia e passa davanti ad ogni specchio guardandosi e trovando sempre qualcosa che non va. Appunto per questo, vorrei aiutare le persone a smettere di farsi mille paranoie sul proprio fisico, a non farsi più condizionare dalle foto che vedono sui social media, e soprattutto, a vedersi belle sempre.

Non sappiamo ancora le modalità in cui verrà svolta la Finale, quindi, per adesso potete supportarmi nel mio percorso seguendo la mia pagina Instagram , prendendo così parte alla mia preparazione all’evento. Da lì vi terrò aggiornati su tutto!

Vi ringrazio molto per questa intervista e… ci vediamo prestissimo alle finali!