Sono momenti difficili, un po’ per tutti. Inutile stare qui a menare il “can per l’aia”. È la mera realtà dei fatti. Il coronavirus ha chiuso la porta delle nostre palestre, lasciandoci comunque davanti a un futuro ancora incerto.
Ma lo sport, a dirla tutta, ci insegna proprio questo. La ginnastica ritmica, in particolare, significa sacrificio, dedizione e… Fatica. Tanta fatica, come quella che la situazione provocata dalla pandemia ci richiede in questi giorni. Ma la chiave di volta per superare il momento “buio” può arrivare proprio dalla fatica. Non a caso, anche il libro di Marta Pagnini “Fai tutto bene” ha come sottotitolo: “Come la fatica mi ha insegnato a vincere”.
Quindi armiamoci, con tutta la tenacia e la determinazione di cui solo le ginnaste sono capaci, e… Andiamo avanti. In questo preciso momento: “Distanti ma uniti”, così come l’hashtag lanciato in queste ore e condiviso da tutto il mondo dello sport.
Con un po’ di sacrificio da parte di tutti – e con il ferreo rispetto delle regole – si può tornare più forti di prima.
In queste giornate di pausa forzata e di permanenza in casa obbligata, noi di GinnasticaRitmicaItaliana abbiamo pensato di regalarvi qualche momento di leggerezza, nel modo in cui ci viene più naturale: raccontandovi storie. Storie di passione, di amore per la ginnastica ritmica, attraverso le voci di tante protagoniste – di ieri e di oggi – che hanno reso indimenticabile la nostra disciplina.
Ripartiamo da qui, in attesa di incontrarvi e di abbracciarvi di nuovo nei palazzetti, in giro per il mondo.