Papa Francesco prende il nastro dalle mani della capitana delle Farfalle Alessia Maurelli e sotto lo sguardo divertito del Presidente di Federginnastica Gherardo Tecchi e di Emanuela Maccarani mette in mostra un ottimo maneggio.

Questa è forse l’istantanea più bella dell’udienza privata che il Santo Padre ha concesso alla FGI per festeggiare il 150° di fondazione. Una folta rappresentativa – guidata dal Presidente Tecchi, con il Presidente della Federazione internazionale di Ginnastica Morinari Watanabe, il Presidente del Coni Giovanni Malagò e vari esponenti di Federginnastica – è stata ricevuta questa mattina dal Pontefice nella Sala del Concistoro, in Vaticano.

Tanti anche i campioni di Ginnastica e per la sezione ritmica erano presenti la capitana della Squadra Nazionale Alessia Maurelli con la Campionessa italiana in carica Alexandra Agiurgiuculese che ha omaggiato il Papa con una palla dai colori giallo e bianco del Vaticano, realizzata per l’occasione, insieme al nastro, dalla ditta PastorelliSport.  

Le parole del Santo Padre

La palestra, il luogo fisico in cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze trascorrono molto tempo della loro giovinezza – ha illustrato il Cav. Tecchi nel suo saluto ufficiale – guidati con dedizione dai loro allenatori e sostenuti nel cammino, con pazienza, dalle loro famiglie, è, per noi, anche palestra di vita. Un grande lavoro devono fare, su se stessi, gli atleti, nell’accettazione della volontà di Dio, affinché la sconfitta diventi occasione per interrogarsi su come operare ancora meglio, per poter apprendere di più, e non disfatta; affinché la vittoria sia momento di gioia piena, da condividere con tutti i soggetti che hanno contribuito a costruirla, e mai fonte di superbia o desiderio di rivalsa”.“Ringrazio il presidente per le sue parole – ha risposto Sua Santità – La presenza delle associazioni sportive nella società non è solo funzionale ad organizzare l’attività sportiva. Esse sono chiamate a favorire una mentalità che, attraverso lo sport, promuova lo sviluppo integrale della persona umana e l’amicizia sociale. Si tratta di intendere e vivere la pratica sportiva non soltanto come fonte di benessere fisico ma come ideale di vita coraggioso, positivo e ottimista. In questo senso lo sport diventa esperienza formativa che aiuta soprattutto le nuove generazioni a coltivare i valori della vita: lealtà, giustizia, culto della bellezza, della volontà, della ricerca della libertà e della solidarietà. Ai nostri giorni il sistema dello sport appare a volte condizionato da logiche di profitto e, purtroppo, anche da atteggiamenti violenti. Quando sopraggiungono questi atteggiamenti è perché manca la dimensione amatoriale dello sport. Quando lo sport perde questa dimensione vengono fuori atteggiamenti che abbassano il livello dello sport stesso. Di fronte a questi aspetti negativi i dirigenti, animati dalla fede cristiana, possono testimoniare la forma umanizzante del Vangelo negli ambienti sportivi, contribuendo così a costruire una società più fraterna. È quello che auguro anche a voi in questo anniversario: che possiate vivere sempre lo sport senza perdere l’ispirazione amatoriale. Questo vi aiuterà ad affrontare le gare della vostra vita con coraggio, umiltà e gioia. Affido al signore la vostra federazione, vi benedico e vi chiedo di pregare con me”.