Dopo i Giochi olimpici di Rio 2016, nonostante la giovane età – aveva solo 18 anni – Sofia Lodi, Farfalla azzurra in forza alla Squadra nazionale di ginnastica ritmica dal 2014, aveva lasciato la pedana.

Nel frattempo, si era dedicata ad altro, senza mai perdere i contatti con la sua prima allenatrice societaria, alla Brixia, Elisabetta Ladavas che, per tanti anni, prima dell’ approdo al Centro tecnico federale di Desio, sotto la guida di Emanuela Maccarani, l’aveva seguita e supportata.

Nessun effetto sorpresa

“Nessun effetto sorpresa – ci ha spiegato la Ladavas, attuale Responsabile della Ginnastica Opera di Roma – sul ritorno in pedana di Sofia. È cambiata molto, in questi ultimi tempi, e mi sta dando una mano in un momento di difficoltà”. La società romana, nei giorni scorsi, si è trovata a far fronte a un’emergenza: l’atleta di punta Iva Petrova Kimanova si è infortunata (frattura del quinto metatarso del piede) e certamente non potrà scendere in pedana per alcune settimane”. Un problema immediato da risolvere, per la Ginnastica Opera che, attualmente, occupa la seconda posizione nel Campionato di Serie B Nazionale, con buone chance di approdare, per il 2018, alla massima serie.

“Con Sofia ci sentiamo spesso – ha proseguito “Betty” – e proprio lo scorso week end, le spiegavo la situazione. Lunedì pomeriggio mi ha chiamata dicendomi che aveva preso un treno, per venire a Roma, a darmi una mano. Senza alcun tipo di velleità, né tantomeno ambizioni, se non il giusto desiderio di ben figurare, si è messa a disposizione della Ginnastica Opera, per questa terza tappa di Prato. Un gesto di grande maturità e molto umano, da parte di una ragazza che, spesso, è stata considerata fredda, ma che è maturata parecchio e me ne sta dando testimonianza proprio in queste ore”.

Si parte con il nastro

Sofia Lodi non si allena da tempo, ad alti livelli; sta preparando l’esercizio con il nastro solo da martedì. “Sa che non sarà facile – ha aggiunto Elisabetta Ladavas – ma, al di là del risultato, questo consente alla nostra società di non abbandonare il Campionato. E per noi è già una vittoria. Cosa farà Sofia, dopo la conclusione della B Nazionale? Non lo so e onestamente ora non ha importanza. Se avessimo voluto giocare con lei, il “jolly”, lo avremmo fatto proponendole di allenarsi con noi sin dall’estate. Ora mi sento solo di ringraziarla e mi piacerebbe che venisse accolta con il supporto che merita”. In bocca al lupo, Sofia!