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Si spengono i riflettori sulla 31a edizione dei Giochi olimpici di Rio che tante emozioni – seppur contrastanti – ha regalato alla ginnastica ritmica italiana. È la prima volta che scrivo in prima persona su questa pagina. Non mi piace, non lo faccio mai perché credo che questa sia e debba rimanere una vetrina di tutti, per tutti. Dove trovare le informazioni, le novità… Le curiosità, la “passione” per questa bellissima e crudele disciplina. Permettetemi, però, di condividere con tutti voi le emozioni che abbiamo vissuto in questi giorni. Una grande squadra, come la nostra, capace di tante e straordinarie imprese (non ultima quella di ieri, sulla pedana dell’Olympic Arena) è l’unica al mondo ad avere una componente eccezionale: il tifo. Una grande squadra di tifosi, genitori, parenti, amici appassionati, capaci di seguire questa squadra in ogni singola impresa. In giro per il Mondo. Alla faccia della distanza e del fuso orario.

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Ieri, all’Olympic Arena, io c’ero: per una volta, smessi i panni “ufficiali” della giornalista, mi sono ritrovata tifosa fra i tifosi. Abbiamo occupato al palazzetto una postazione non nostra, “abusiva” pur di rimanere compatti e uniti al grido di: “Forza Azzurre”. Un vero tifo. Nato dal cuore. Fatto con il cuore e la passione perché, al di là di qualsiasi altra cosa, è la passione che unisce tutti. E ci fa andare avanti. Grazie a tutti. A quelli che ieri erano sugli spalti con me, con noi. A quelli – tantissimi – che ci hanno seguito sul gruppo Facebook di Ginnastica Ritmica Italiana, amorevolmente e puntualmente amministrato (anche in questo caso con passione) da Carlo Di Giusto, Giuseppe Suma e Licia Cabrini. Grazie ancora. È stato bello… E lo sarà ancora! #ForzaAzzurre!

Ilaria Brugnotti

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