Ebbene: cogliamo la palla al balzo e rilanciamo subito l’articolo pubblicato proprio ieri sulla pagina di Facebook di Federginnastica, dedicato all’imminente Olimpiade invernale. È cosa nota che si svolgerà (da 7 al 23 febbraio) a Sochi, in Russia e, da molti, è ritenuta un'”olimpiade minore” rispetto a quella estiva. Poco c’entra con la ginnastica ritmica, se non che, qualche giorno fa è apparsa una notizia curiosa: Vanessa Mae parteciperà alla gara di sci, specialità “gigante”, con i colori della bandiera thailandese (ha doppio passaporto, oltre a quello britannico). Forse a tanti questo nome non dice molto, ma si tratta di una nota violinista inglese, le cui esecuzioni musicali sono state frequentemente usate nella ritmica da numerose ginnaste. Vi ricordate, ad esempio, il nastro della grande spagnola Almudena Cid, nella finale di Pechino 2008 (sulle note di “Nessun dorma”)?
O ancora “Storm”, più volte utilizzata sulle pedane internazionali, anche per uno splendido gala delle nostre Farfalle?
Ebbene Vanessa, qualche settimana fa, ha staccato il lasciapassare per l’Olimpiade invernale e può, così, realizzare il suo sogno. Appassionata di sci fin da bambina, la Mae ha raggiunto la media punti prevista dalla Federazione internazionale di sci piazzandosi al settimo e al nono posto nei due giganti Fis disputati a Krvavec, in Slovenia. Si legge in una nota dell’Adn Kronos: “La Mae (il cui vero cognome è Vanakom) è nata a Singapore da madre cinese e padre thailandese ma a 4 anni, dopo che sua madre si risposò con un cittadino britannico, si è trasferita nel Regno Unito. Pur avendo iniziato a sciare all’età di 4 anni è stato il suo grande talento nella musica a renderla famosa. La Mae, che da bambina fu soprannominata la ‘piccola Paganini’, a 10 anni fece il suo debutto con l’orchestra filarmonica di Londra ed è considerata la più giovane violinista ad avere inciso i concerti per violino di Beethoven e Tchaikovsky all’età di 13 anni. E’ nota al grande pubblico anche per la sua capacità di mischiare generi diversi, dalla classica alla techno, nelle sue più recenti incisioni”.