Torna a Milano dal 13 al 17 febbraio – e a grande richiesta – dopo quasi 10 anni di tour in giro fra i principali palcoscenici internazionali, “Play” lo show per eccellenza della compagnia Kataklò, fondata nel 1995 da Giulia Staccioli, pluri campionessa italiana di ginnastica ritmica e finalista ai Giochi olimpici di Los Angeles ’84 e Seoul ’88.

La storia dello spettacolo

La miccia creativa di Play ha origini lontane, quando nel 1995 l’allora Direttore de “La Gazzetta dello Sport” Candido Cannavò chiese alla giovane Giulia Staccioli uno spettacolo ispirato alle discipline sportive per celebrare i 100 anni del giornale giornale da lui diretto:

“All’epoca ero una ex ginnasta olimpica e lavoravo in America con
Momix ma da quella richiesta ho cominciato a pensare ad un modo per riqualificare il lavoro fisico e l’allenamento atletico, che da ginnasta conoscevo molto bene, per essere sfruttato teatralmente. Volevo creare un ponte tra lo sport e l’arte: dallo sport ho preso la parte energica, intensa, la sfida, dall’arte arrivano i contenuti più profondi e carichi di significato. Dare un significato ad un gesto significa spostarsi dall’obiettivo agonistico a quello artistico”
ha ricordato la Staccioli.

Play: l’ultima versione

Questa ultima versione di Play vede infatti in scena la quinta generazione stabile di danzatori: 6 giovani performers tutti provenienti dal percorso formativo di Accademia Kataklò Giulia Staccioli, la prima accademia di formazione e avviamento professionale dedicata a performer di Athletic Dance Theatre, nata a Milano nel 2010.

gara in bicicletta

Play è uno spettacolo che trattiene in sé, di passaggio in passaggio, un’eredità tecnica e umana che si trasforma ciclicamente in energia vitale
personalissima e mai identica. Dal punto di vista creativo Play parte da un lavoro visuale, immaginifico e ha la capacità di inghiottire lo spettatore in un incantesimo ipnotico e poetico. Cartoline di sport che accompagnano lo spettatore in luoghi ed epoche lontani dai quali estrapolare i messaggi più svariati: dall’inebriante senso di spensierata libertà di una gara in bicicletta nelle campagne del dopo guerra, alla “divine” Suzanne Lenglen una delle prime stelle internazionali del tennis femminile, fino ad indagare il significato della circolarità della vita, della ricerca perpetua di ogni essere umano attraverso il ritmo incalzante di una corsa. E poi ancora una pallavolo magica e ipnotica, un rugby che si apre con una haka Maori, un podio che conferma la fatica della costruzione della vittoria sul quale si muovono corpi dalla mitologica classica bellezza. Ci sono immagini e suoni di Play che rimangono nella memoria. affreschi di vita sportiva che pulsano nel nero del palcoscenico ed esplodono in mille forme e colori, visioni e variazioni capaci di cogliere nuove sfumature di discipline finalmente libere dalla tensione della competizione. Una forma d’arte universale che coinvolge e stupisce con un linguaggio semplice e comprensibile oltre ogni
confine culturale, linguistico, generazionale.

La corsa
Gli anelli

Play in scena a Milano

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Carcano di Milano (zona Porta Romana MM3 Crocetta).
Prezzi ridotti per giovani under 26 e scuole di danza e ginnastica. Per info e prenotazioni: info@teatrocarcano.com
Tel: 02 55181377 – 02 55181362