In questi giorni a Baku, in Azerbaijan, è in svolgimento il corso giudici intercontinentale di ginnastica ritmica, che vede la partecipazione di 115 aspiranti giudici provenienti da 46 nazioni. Nella lista delle partecipanti, spiccano per l’Italia i nomi di Emanuela Maccarani, Emanuela Agnolucci e Elena Aliprandi, per l’Ucraina quello della pluri-campionessa Anna Bessonova, mentre per la Slovenia quello di Spela Dragas, tecnica della giovane promessa Alexandra Agiurgiuculese, in forza all’Udinese.

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Al termine del corso, tenuto dal Comitato Tecnico internazionale (presieduto dalla russa Natalya Kuzmina e che annovera fra i membri anche l’italiana Daniela Delle Chiaie), le aspiranti giudici, nelle giornate del 20-21 gennaio, saranno chiamate a sostenere l’esame, che permetterà loro di ottenere il più alto brevetto di giudice riconosciuto dalla FIG (primo livello).

 Per la prima volta nella storia di questo sport, due saranno le tipologie di brevetti ottenibili: uno per giudicare le gare individuali, uno per le competizioni di squadra. Ogni giudice, pertanto, potrà scegliere se sostenere l’esame per ottenere uno dei due brevetti, oppure entrambi.

 Di seguito una sintesi delle dichiarazioni di Natalya Kuzmina, nel corso di un’intervista rilasciata alla testata online caucasica “Vestnik Kavkaza”: 

 “Il corso si tiene tradizionalmente all’inizio di ogni ciclo olimpico, in concomitanza dell’entrata in vigore del nuovo codice dei punteggi, così da permettere alle giudice di essere sempre aggiornate sui cambiamenti e l’evoluzione che assume questo sport. Rispetto agli anni precedenti, il prossimo quadriennio, vedrà un aumento del corpo giudicante e saranno eliminate le fiches (ndr i moduli pre-compilati in cui ogni allenatore dichiarava il valore delle difficoltà degli esercizi che la ginnasta eseguiva in gara). Ora le giudici si limiteranno a giudicare “live” l’esercizio in base effettivamente a ciò che la ginnasta eseguirà. Questo sistema è stato adottato nell’ottica di favorire l’oggettività e equità del giudizio. Molti in passato hanno criticato il vecchio sistema, spesso non rendendosi conto che il 60% delle volte le giudici erano più intente ad esaminare la fiche, che la prestazione della ginnasta. Un’evoluzione che porterà beneficio anche alle stesse ginnaste, che potranno scegliere in corso gara, cosa eseguire sulla base del loro stato psico-fisico in pedana. Inoltre, abbiamo cercato di rendere le regole più universali e accessibili per chiunque voglia competere in questo sport ad alto livello, non solo ad esempio, per le ginnaste Russe o Azere, ma anche per quelle che rappresentano l’Asia, l’Africa e gli Stati Uniti. A essere giudicate non saranno solo le elevate difficoltà di corpo, ma anche elementi complessi di coordinamento con l’attrezzo e la musica. Sarà importante creare una composizione, che non sia solo un insieme di elementi di difficoltà, ma una vera e propria coreografia con alla base una idea, uno sviluppo della trama, che implichi un legame stretto tra musica e movimento. Ad esempio, le ginnaste provenienti dall’Africa, che non eseguono elementi complessi di difficoltà di corpo, ma maneggiano bene l’attrezzo, potranno ricevere un punteggio più alto in questa componente del giudizio.”

Nelle prossime settimane, saranno organizzati ulteriori corsi di carattere internazionale che permetteranno di conseguire i brevetti (secondo, terzo e quarto livello). Sempre a Baku (28-31 gennaio) parteciperanno le italiane Julieta Cantaluppi, Alexia Agnani, Francesca Cupisti, Germana Germani e Laura Lazzaroni. A Mosca (29 gennaio-4 febbraio), invece, l’ex capitano della Squadra Nazionale Italiana Marta Pagnini nelle nuove vesti di aspirante giudice, e Irina Roudaia. Più avanti, dal 12 al 18 febbraio, anche Guadalajara in Spagna ospiterà un corso al quale parteciperà Isabella Zunino Reggio.

Programma del corso
Elenco partecipanti

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Emanuela Maccarani

Spela Dragas

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A sinistra Anna Bessonova

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